I bambini cantanti ed i pericoli che corrono
Cari Amici,
Vista la sempre maggiore diffusione dei bambini cantanti e la richiesta di esprimermi in tal senso, vi prego di leggere con attenzione questo post, che ripropongo sulla falsariga dell’opinione di altri Colleghi Foniatri tra cui la D.ssa Magnani, molto esperta sulla voce infantile.
La laringe e le corde vocali di un bambino sono diverse da quelle di un adulto, sia per morfologia che per citoarchitettonica. Senza scendere in dettagli troppo specialistici, sappiate che la parte più nobile e delicata della corda vocale , cioè il ligamento vocale, si forma intorno ai 12-13 anni, motivo per il quale ogni tipo di fonochirurgia nei bambini sarebbe da evitare fino a tale data. Prima di questa età la corda vocale si presenta più debole sia dal punto di vista adduttorio che tensorio, con facili alterazioni del ciclo vibratorio anche per sforzi moderati. Ricordo che l’alterazione della meccanica vibratoria della mucosa e della sottomucosa è alla base del danno sul margine cordale (causando edema che può esitare in noduli e/o polipi).
Ma esiste un’altra differenza fondamentale tra adulto e bambino: l’ampiezza del vocal tract, cioè la dimensione e il volume delle cavità di risonanza. Gran parte della qualità della resa acustica di una voce è data dalla estensione del vocal tract e dall’adattamento stile-correlato che il performer vocale attua. Un uso corretto del tratto vocale sovraglottico è possibile quindi solo in età postadolescenziale, cioè quando tali cavità non sono soggette ad ulteriore modifica auxologica e in soggetti che abbiano maturato una corretta propriocezione laringea. In base a quanto esposto appare chiaro che ogni imitazione della voce adulta proposta da un bambino è assolutamente da proscrivere. E parlo proprio di “imitazione” in quanto il bambino deve realizzare un grande sforzo di adattamento del segnale vocale per cercare di essere il più possibile credibile agli occhi di una giuria cosiddetta di esperti (e qui tralascio ogni commento). Per ottenere questo forzato adattamento il bambino deve contraddire la naturale qualità chiara e scarsamente risonante della propria voce, al solo scopo di apparire un piccolo prodigio. Il prezzo per una tale assurda richiesta puramente estetica è enorme, in quanto il bambino deve allungare il tratto vocale sovraglottico attraverso un forzato abbassamento laringeo, deve necessariamente assumere un atteggiamento cordale ipercinetico per rinforzare le formanti (cioè deve gridare perchè non sa attuare meccanismi di “copertura” del suono), e deve utilizzare una posizione linguale arretrata (con destabilizzazione della articolazione temporomandibolare) per arricchire le armoniche della voce, obbligandosi talvolta ad utilizzare le cavità nasali per ampliare le proprie cavità, insufficienti, con esiti di voce rinofonica talvolta ridicoli. Tali atteggiamenti non solo possono produrre danni organici (noduli, polipi, emorragie, ecc.) ma indurre ad abitudini fonatorie scorrette, ancor più pericolose se vengono fraintese dal giovane esecutore, dai genitori o dai cosiddetti “esperti” come competenze tecniche precocemente raggiunte. Per tali motivi sono ASSOLUTAMENTE contrario a questo circo mediatico in cui i bambini vengono trattati come piccoli prodigi e che invece produrranno solo malattie vocali e frustrazione immensa quando le luci, ora accese su di loro, inevitabilmente si spegneranno per riaccendersi su qualcun altro…. Pensateci bene quando li ascoltate.
Un caro saluto.
Prof. Cossu
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