La comunicazione umana: elementi di base e razionale foniatrico-logopedico

Come vi ho già accennato nella presentazione, la Comunicazione umana, nei suoi aspetti fisiologici e patologici, è materia di studio del medico specialista in Foniatria. Al medico Foniatra si affianca la figura fondamentale del Logopedista, operatore sanitario non medico, dotato di Laurea Triennale, che si occupa nella pratica dell’inquadramento del paziente foniatrico inteso come misurazione del suo deficit e del trattamento riabilitativo in funzione della patologia.

Elementi di base della Comunicazione.
Tutti noi utilizziamo il mezzo vocale, comodo ed economico, per interagire con il mondo circostante. Con la voce comunichiamo, lavoriamo, educhiamo, esprimiamo emozioni. Ed inoltre comunichiamo sempre, in quanto (primo assioma della Comunicazione secondo la scuola di Palo Alto) quando non comunichiamo, stiamo comunicando che non vogliamo comunicare! Quindi la Comunicazione verbale è mezzo fondamentale di interazione fra gli individui.
Tale interazione avviene a qualsiasi livello biologico, dal più elementare (organismi unicellulari) al più sofisticato (Homo Sapiens Sapiens, HSS). Alla base della Comunicazione (o, se preferiamo, alla base dell’interazione tra forme di vita primitive) esistono uno o più segnali in ingresso (input) ed uno o più segnali in uscita (output), attraverso una elaborazione centrale (processamento) che, nel caso di forme elementari, è mediata esclusivamente dal Genoma e dall’Esperienza; tale forma elementare di comunicazione ha difatti come fine semplicemente l’esistere, il mantenersi, l’accrescersi, il riprodursi e l’autoripararsi.

Con l’incremento della complessità delle specie, aumenta anche la complessità delle relazioni e degli scambi comunicativi. Il processamento centrale, con l’evoluzione del Sistema Nervoso Centrale, si fa sempre più sofisticato: alle componenti di Genoma e Esperienza si affiancano la Cultura (cioè la possibilità di trasmettere l’esperienza del singolo al gruppo di appartenenza) e le Protesi (intese come “pezzi artificialmente aggiunti” di individuo al fine di potenziare o vicariare abilità preesistenti, ad esempio il microfono, per aumentare l’output, o la protesizzazione acustica per aumentare l’input).

L’Ambiente nel quale viviamo diviene quindi il mezzo per le relazioni interindividuali e per la Comunicazione tra le specie.
Per Comunicazione, in modo piuttosto semplificato, si intende:
 Uno scambio di messaggi tra due o più persone;
 Questi messaggi sono multimodali e multicanale, cioè non si impiegano solo i più comuni canali uditivo-verbale-fonatorio o visivo-grafico-gestuale (che rispecchiano lo schema input-elaborazione centrale-output), ma qualsiasi collegamento fra qualsiasi uscita espressiva e qualsiasi ingresso sensopercettivo;
 Con vari gradi di sofisticazione, dai più elementari ai più complessi;
 Attraverso codici comunicativi legati a parametri storici, geografici, culturali, educativi, ecc.
 I messaggi comunicativi avvengono per necessità o desiderio.

Il razionale Foniatrico-Logopedico.
Le considerazioni precedentemente espresse conducono alla seguente fondamentale riflessione: essendo la Comunicazione uno scambio di messaggi, l’unità comunicativa minima è rappresentata da un messaggio che viene espresso da un individuo e ricevuto da un altro che a sua volta esprime una risposta coerente (ad esempio: Sogg.1 domanda “Come stai?” ed il Sogg.2 risponde “Bene grazie, e tu?”).
Pertanto non vi è Comunicazione quando:
 Il messaggio espresso da un individuo non viene recepito da un altro individuo;
 Il messaggio espresso da un individuo viene recepito da un altro individuo ma questi non emette risposta;
 Il messaggio espresso da un individuo viene recepito da un altro individuo ma l’emittente non si cura che venga recepito o che ad esso venga data risposta.

Il processo comunicativo ha quindi un’articolazione gerarchica, alla quale corrispondono alcuni correlati fisiologici, la mancanza dei quali crea deficienza, con il risultato di una più o meno grave forma di “comunicopatia”.
In cima alla scala gerarchica c’è la spinta volitiva o voglia di comunicare, che garantisce la quantità dei messaggi, i cui correlati fisiologici sono il desiderio e/o la necessità del comunicare, e la cui mancanza crea deficienti di tipo emotivo-relazionale e/o socio-culturale;
La spinta volitiva è seguita dall’abilità dei mezzi cognitivo-decisionali superiori che garantiscono la qualità dei messaggi, i cui correlati fisiologici sono l’intelligenza e la razionalità, legate all’integrità ed all’efficienza delle strutture nervose centrali, e la cui mancanza crea deficienti di tipo mentale;
Per ultimi ci sono gli strumenti periferici impressivi sensopercettivi (organi di senso e vie sensoriali centrali) ed espressivi prassicomotori (apparati esecutivi periferici e loro controllo centrale). I primi garantiscono la trasformazione di stimoli fisici in stimoli nervosi, i secondi la trascrizione degli stimoli nervosi in engrammi motori. La mancanza degli strumenti impressivi crea deficienti di tipo sensoriale, la mancanza degli strumenti espressivi crea deficienti di tipo motorio.

Le comunicopatie sono raccolte nelle cosiddette sindromi foniatriche maggiori, corrispondenti a quadri patologici più o meno complessi, che si evidenziano attraverso sintomatologie molto varie ed alla cui base esistono nessi eziopatogenetici disparati.
Per classificare una comunicopatia o più semplicemente per valutare le abilità comunicative di un soggetto, il Foniatra ed il Logopedista dispongono di un metodo che permette la stesura di un “profilo comunicativo individuale”. La stesura del profilo comunicativo individuale permette di conoscere parametro per parametro come siano evolute o a quale punto siano le abilità di ogni singolo soggetto rispetto alla sua età anagrafica. Per ogni parametro è disponibile una tecnologia ed una modulistica specializzata contenuta nella cosiddetta Cartella Logopedica, che esiste in due versioni, per l’età infantile e per quella evolutiva.

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